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Con Bologna è stato un vero colpo di fulmine.

Abbiamo avuto modo di visitarla durante il road trip in Romagna.
Purtroppo abbiamo avuto poche ore a disposizione, ma non ci hanno scoraggiato.
Siamo riusciti a vedere tutto quello che ci eravamo prefissati camminando senza sosta lungo le vecchie – e bellissime – strade di questa città.


bologna

Ecco, in ordine, cosa abbiamo fatto una volta arrivati a Bologna e cosa ovviamente potresti fare anche tu :

1) Fare una sostanziosa seconda colazione da ” I Dolci di Nonna Vincenza “

Questa buonissima pasticceria l’abbiamo scovata per caso.
In preda alla fame delle 10.30 ci siamo tuffati nel primo locale che ha attirato la nostra attenzione e a posteriori possiamo dire di aver fatto la scelta giusta.
Oltre alla bontà dei dolci – in particolar modo i cannoli ripieni – anche l’interno è arredato perfettamente.
Il nome può portare fuori strada, ma qui dentro non troverai mobili della nonna, solo le sue antiche tradizioni.

I dolci di nonna Vincenza
La pasticceria si trova lungo Strada Maggiore, al civico 32.

2) Passeggiare sotto i mille portici

Una vera salvezza durante le torride giornate estive.
L’unico giorno del nostro viaggio in cui non siamo morti di caldo è stato quello trascorso a Bologna.
E’ fantastico concedersi una lunga passeggiata sotto i portici, per diversi motivi.
Oltre il fattore climatico, che ti ripara dal sole in estate e ti protegge dal freddo e dalla pioggia in inverno, i portici danno alla città un senso di invecchiamento che te la fa piacere.
Affreschi rovinati sulle pareti, pavimenti che sembrano quelli delle case anni ’50 delle nonne.

E’ il primo impatto che si ha con la città e – almeno per noi – è stato l’impatto giusto per farci ammaliare da lei.

Bologna

Bologna

Bologna
Bologna

3) Visitare la Basilica di Santo Stefano anche conosciuta come “complesso delle Sette Chiese”

Troverai questo bellissimo gruppo di chiese in Via Santo Stefano.
L’ingresso è gratuito e la piazza antistante è – a nostro avviso – la più bella di Bologna , circondata da portici, localini, e un pavimento a ciottoli dove è difficile camminare ma anche tanto divertente.  Questo sarà praticamente l’unico punto – o quasi – dove sarai costretto ad affrontare sole e pioggia, uscendo dalla protezione dei tanto amati portici. Ma fidati, ne vale la pena.

Basilica Santo Stefano Bologna
Basilica Santo Stefano Bologna
Basilica Santo Stefano Bologna

4) Arrivare al cospetto delle Due Torri

Studiata a scuola, odiata da molti per questo, la Torre degli Asinelli è il simbolo di Bologna insieme alla vicina, più piccola e meno conosciuta Torre della Garisenda.
Forse non sai che un tempo Bologna era piena di torri, visibili ancora oggi per tutta la città, utilizzate dalle famiglie più ricche come simbolo di potere e strutture di difesa.

Per ammirare la città dall’alto puoi salire sulla cima della Torre degli Asinelli, sempre se il fiato regge e la claustrofobia non è una delle tue più temibili paure!
Noi non avevamo tempo per affrontare la scalata; ci siamo limitati ad osservarla da sotto e a scattare qualche fotografia ripensando con un sorriso ai giorni in cui maledicevamo questa torre che “si spostava” facendo atterrare la pallina più lontano rispetto al punto da cui veniva lanciata, ovvero la sua sommità. Eh, la fisica!

Le Due Torri di Bologna

5) Andare alla ricerca di uno dei sette segreti di Bologna : la finestrella di Via Piella

Giriamo a destra, ora a sinistra, poi trecento metri dritto.
No aspetta, il navigatore mi dice di girare qui e poi la seconda a sinistra.
Mancano solo due chilometri.

Insomma, siamo andati avanti così per un bel po’ , quando in realtà era anche abbastanza vicina a noi, questa famosa finestrella aperta nel muro di una via secondaria che affaccia direttamente sul canale delle Moline, trasformando Bologna per un attimo in una piccola Venezia.
La finestra di Via Piella è uno dei sette segreti della città. Noi non abbiamo fatto in tempo a scovarli tutti.
Ci siamo diretti prima di pranzo verso la Statua del Nettuno per spuntare un altro dei segreti dalla nostra lista ma purtroppo era in restaurazione e quindi abbiamo raggiunto solamente quota 2.

Via Piella Bologna

6) Girovagare per le strade alla scoperta dei luoghi meno turistici

Dopo pranzo – abbiamo mangiato da American Graffiti, non derideteci, ma io ero curiosa di provarlo visto che a Roma non c’è – abbiamo deciso di girovagare un po’ per le strade di Bologna, di perderci ancor più di quanto già non avessimo fatto andando alla ricerca di Via Piella.
Siamo incappati così nella Chiesa di San Francesco, bellissimo esempio dell’arte gotica con i suoi arconi rampanti a sostegno delle spinte delle volte interne.

Abbiamo gironzolato per il quartiere ebraico e ci siamo trovati davanti alla street art bolognese – minimal e significativa.

Bologna San Francesco
Quartiere ebraico Bologna

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Street Art Bologna
Street Art Bologna
Bologna è così , e lo sai fin da subito che o la ami o la odi.
O capisci subito che la sua facciata scrostata è solo un involucro che cela in realtà una vitalità e un’allegria che contagiano o non lo capisci mai.
Lo abbiamo sentito dire da molti e in senso quasi dispregiativo “che ci andate a fare a Bologna?” e poi lo abbiamo provato sulla nostra pelle, lo abbiamo capito.

Ci siamo andati perché prima di giudicare a noi piacere conoscere e perché , quasi sempre, proprio quando ci viene detto “evitate, non c’è niente che vi potrà catturare”, succede proprio il contrario.
E così, dopo aver macinato chilometri ed esserci riempiti gli occhi di lei, abbiamo salutato Bologna con un alone di tristezza ma felici di averla finalmente conosciuta e certi che, prima o poi, torneremo a passeggiare sotto i suoi splendidi portici.

Scritto da:

inworldshoes

Lucrezia, 27 anni.
Appassionata di viaggi e fotografia. Sempre alla ricerca di un modo per partire alla scoperta del mondo... e raccontarlo.