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E’ vero, lo sappiamo , e potete anche dircelo chiaramente ; ogni volta prima ancora di parlarvi del nostro viaggio in una città , vi parliamo delle cose che potrete mangiare visitandola. Perdonateci!

Ma se avete letto questo articolo saprete già che il rapporto con il cibo, soprattutto durante il viaggio, è per noi fondamentale.

 

E’ parte integrante del conoscere un nuovo paese, una nuova città. E poi – ammettiamolo – sono fra le informazioni più utili per il viaggiatore, al quale sicuramente farà piacere sapere cosa abbiamo fatto noi di bello gironzolando due giorni per le vie di Stoccarda, ma – potremmo scommetterci – farà ancora più piacere segnarsi cosa poter mangiare , dove poter dormire e quanto dovrà spendere per le attrazioni principali.

Dunque, dunque.. dicevamo, cosa mangiare a Stoccarda.
Per chi come noi non sa da che parte guardare una frase scritta in tedesco ,e conosce solo le parole guten Morgen e Dank (buongiorno e grazie! ), sarà difficile capire la maggior parte delle cose, ovviamente anche cosa state per mangiare. Abbiamo appurato che nella maggior parte dei ristoranti e bar i menù in inglese sono cosa dell’altro mondo, e ci siamo ritrovati fuori dai locali, con un freddo epico, a connetterci ad internet spendendo così milioni di euro, per cercare la traduzione dei piatti scritti sui menù – allergie permettendo non lo faremmo, ma meglio prevenire che curare no?

Tutto questo per dirvi che dovrete farvi una ragione del fatto che mangerete piatti – molto buoni – senza sapere cosa vi sia stato servito. Ad esempio fino ad oggi ancora non sapevamo cosa avevamo mangiato durante il cenone di San Silvestro, eppure abbiamo fotografato il menù perché ci siamo detti : “Dobbiamo assolutamente scoprire cosa stiamo mangiando perché è tutto troppo buono!”, poi torni in Italia, ti butti sul divano, e tanti saluti.

Per scrivere questo articolo però ci siamo informati, per voi e anche un po’ per noi, così da potervi consigliare al meglio dove e cosa mangiare se doveste decidere di passare un weekend a Stoccarda.

Il primo giorno abbiamo fatto colazione in una caffetteria/panetteria; una bakery per intenderci.
Ci siamo fiondati dentro senza pensarci due volte; per noi non può iniziare una giornata senza colazione, e nel nostro albergo – di cui vi parleremo più avanti – la colazione costava la bellezza di 12€ a persona/per notte. Abbiamo preferito avventurarci nel freddo grigiume delle strade di Stuttgart e dopo una decina di passi – della serie non ci possiamo lamentare – abbiamo trovato questo localino molto carino. Si chiama KATZ e si trova in Marienstrasse Qui la pagina Facebook .
Abbiamo preso un classico cappuccino, quasi – dico quasi – più buono di quello italiano; anche se la schiuma era talmente densa da doverla sfondare con il cucchiaino , ma una volta superato questo scoglio, nel vero senso del termine, si poteva assaporare il gusto del vero cappuccino.
Insieme abbiamo preso un Berliner – al ragionevole prezzo di 1,10€ – che qui in Italia forse è più conosciuto come Krapfen. Altro non è che una pasta tonda fatta friggere nell’olio, riempita di marmellata e poi cosparsa di zucchero a velo. Il prodotto più simile che abbiamo in Italia è la classica Bomba.
Buona, molto. Grande, decisamente. Grassa, sfortunatamente.

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Per pranzo una buona opzione è quella di fermarsi a mangiare qualcosa al mercato centrale di Stoccarda, il Markthalle, decisamente bello anche alla vista. Pieno di banchetti che soddisferanno tutte le vostre esigenze, dai fritti, ai dolci, alla carne. Del mercato vi parleremo più avanti, per ora vi diciamo che si trova in Dorotheenstrasse e vi lasciamo questa bella foto del mercato visto dall’alto.

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Il giorno di San Silvestro invece, siamo stati ad Esslingen, una tipica cittadina tedesca a soli 15 minuti di treno da Stoccarda. Il fiume attraversa tutto il centro urbano, per questo viene chiamata Esslingen am Neckar, ovvero “sul fiume Neckar”.

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Qui ci siamo fermati in un ristorantino proprio dietro alla piazza del vecchio municipio, che è questo bellissimo palazzo che vedete nella foto sopra.
Il ristorante si chiama Emil qui potete leggere qualche opinione in più a riguardo.
Fino alle 12 è possibile fare colazione, poi inizia il pranzo. Noi abbiamo mangiato bene, anche se devo ammettere che ci abbiamo messo più tempo a digerire questo pranzo che la cena di San Silvestro di otto portate.
Ma, cosa abbiamo preso? 

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Oltre ad un antipasto misto, che assomigliava decisamente agli antipasti misti italiani, abbiamo preso una Maultaschensuppe : I Maultaschen sono ravioloni ripieni di carne tritata, cipolle, spinaci , mollica di pane e spezie varie. Questi ravioloni vengono tagliati a fette, quindi come vedete dalla foto è possibile vederne l’interno, e poi sono serviti in diversi modi, fritti o con patate o come nel nostro caso, in un brodo vegetale.
Non erano male, sono davvero sostanziosi e la minestra ovviamente vi riscalderà.
E’ la cipolla il problema!

Ma arriviamo alle dolenti note, che sono anche le più buone.
Questo viaggio a Stoccarda, città che – ve lo preannunciamo – non ci ha colpito assolutamente , lo ricorderemo soprattutto per il cenone di San Silvestro.
Tutto ha avuto inizio il 30 Dicembre, verso le nove di sera : presi dal panico per non aver chiesto a nessun ristorante se ci sarebbe stato posto per la sera dopo e con la deludente prospettiva di finire l’anno al McDonald davanti all’albergo, abbiamo iniziato a chiamare, consultando il fidato Trip Advisor, alcuni ristoranti per prenotare un tavolo per l’indomani.
Due parole in inglese noi, due parole in “tedese” loro , la conclusione era sempre quella : “We are full, sorry!“.
Stanchi, dopo due ore circa di ricerche, Stefano fa l’ultima chiamata ad un ristorante, trovato sempre su Trip Advisor alzando un pochino la fascia di prezzo, e..rullo di tamburi, c’era posto!
Abbiamo così prenotato, ci hanno detto che ci sarebbe stato un menù a prezzo fisso per tutti e che la cena sarebbe iniziata alle 18.30 – cosa che ci siamo fatti ripetere più volte perché ci sembrava un pochino assurdo – e che sarebbe finita sicuramente per le 23, così da permettere agli ospiti di festeggiare la mezzanotte in qualche altro luogo.
Ok.

Arriva l’ora di cena, se così si può chiamare; ci vestiamo (maglioncino peloso, jeans e ugg per me/ camicia con maglioncino a pallini , jeans e scarponcini per Stefano ) e con una camminata in salita di circa due chilometri e sudata annessa arriviamo davanti alle porte di quello che si rivela essere un albergo a 4 stelle con un ristorante con 150mila stelle michelin e altre cose che non ricordiamo più. Perché non le ricordiamo più? perché siamo quasi svenuti quando, passando dai bollini di eccellenza al menù per la notte di San Silvestro, i nostri occhi hanno incontrato la scritta “130€ p.p.
CHE??? 130€ a persona? cioè, usciti da qui avremo 260 euro in meno?
Io sono arrivata addirittura a proporre di tornare indietro e mangiare al tanto schifato McDonald, ma alla fine Stefano sprezzante del pericolo ha detto: “siamo in ballo, balliamo!” , anche perché ormai ci avevano pure aperto la porta, o meglio, il portone. Insomma, ci sembrava bruttino scappare via.

Così , vestiti come due scemi , abbiamo iniziato la cena più buona della nostra vita.
Abbiamo speso un patrimonio? Sì! 
Ne è valsa la pena? Sì!

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L’hotel-ristorante in questione è il Zur Weinsteigequi le recensioni Trip Advisor.
E quello che vedete in foto è il menù della serata.
Abbiamo fotografato ogni portata, o meglio… non proprio tutte, un paio le abbiamo finite prima di riuscire a fotografarle, come il dolce. E in quasi tutte le foto che abbiamo scattato avevamo già iniziato a mangiare quello che avevamo nel piatto. Quindi, scusate se non sono instagrammabili.


Nelle foto non compare come già detto : il dolce, la portata di pesce e uno degli antipasti.
Comunque qui potete vedere cose che non si assaggiano tutti i giorni. Non smettevamo di dire “mamma mia quanto è buono!“, “oddio, ma hai sentito cos’è questa carne? si scioglie in bocca!“, e giuro che si scioglieva veramente in bocca. Anche il bisonte canadese si scioglieva in bocca. Cose dell’altro mondo, anche per me che non amo particolarmente la carne.

Torniamo alla realtà di tutti i giorni con 260€ in meno, e per la colazione di capodanno, ci ritroviamo in un café francese, per gustare – cercando di risparmiare il più possibile – una buona colazione con il mio amato pain au chocolat e bevanda calda a scelta.

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Il locale si chiama Grand Café Planie, trovato per puro caso cammianando nel quartiere Bohnenviertel, in quanto il primo gennaio erano praticamente tutti chiusi, anche in zone più centrali.
L’interno si presenta davvero bene, d’atmosfera, e i prezzi sono contenuti, almeno per la colazione scelta da noi.
Su Trip Advisor abbiamo visto che molti criticano il servizio, a noi questo non è successo fortunatamente.

Non chiedeteci cosa abbiamo mangiato per pranzo prima di tornare in aeroporto, vi diciamo solo che Lidl è la salvezza di molti…