
Non so se sia un’ottima o una pessima idea, quella di scrivere un articolo legato al cibo proprio ora,durante l’influenza… ma questa mattina, parlando con Stefano del cenone di San Silvestro a Stoccarda e ricordando le otto fantastiche portate (che difficilmente dimenticheremo, conto incluso!), mi sono soffermata a pensare a quanto il cibo influenzi il viaggio; a quanto una gran parte dei momenti felici del nostro girovagare siano legati alla scoperta di nuovi sapori, di nuovi odori, del fermarsi in un posticino scelto a caso, puntare il dito sul menù e, semplicemente, provare.
Una volta rientrati a casa da un viaggio, che sia vicino o lontano, parliamo per giorni di quanto era buono quel piatto, di quanto fosse strana quell’accoppiata di sapori, di quanto le usanze gastronomiche degli altri paesi siano diverse dalle nostre, sia in positivo che in negativo, perché si sa, possiamo dire tutto quel che vogliamo sul nostro paese, ma come si mangia in Italia, non si mangia da nessuna parte.

Allora abbiamo ripercorso con la mente questo 2015 in viaggio e ci siamo resi conto che in ogni parte d’Europa e d’Italia dove siamo stati, abbiamo un ricordo felice legato al cibo. La foto di un piatto, il biglietto da visita di un ristorante, un nome segnato frettolosamente sull’agenda o fotografato direttamente dal menù per poter scoprire, una volta rientrati, quali ingredienti rendessero il piatto così buono o cosa effettivamente ci siamo mangiati (situazione che ci si è presentata davanti più volte nel nostro ultimo viaggio in Germania, ma ne parleremo in seguito!).


Ho aperto la galleria del cellulare ed ho raggruppato le foto che ci ricordano del nostro viaggio nel mondo del cibo; che siano primi,secondi, dolci o anche bevande, da veri amanti del tè quali siamo.
Riflettendo quei 5 secondo abbiamo concluso che, almeno per noi, non esisterà mai viaggio senza fare scoperte in campo gastronomico: andare in un nuovo paese e non assaggiare qualche specialità del luogo significa non esserci stati ma soprattutto non avere quel ricordo felice in più da portare a casa.


State parlando con dei golosoni, è vero.
Quando viaggiamo, spendiamo più per mangiare che per tutto il resto. Forse avremmo dovuto aprire un blog legato al cibo, chi lo sa! 😛
Fatto sta che non ci facciamo mancare di certo gli sfizi; e con la scusa del “tanto smaltisco con tutto questo camminare!”, ci facciamo entrare un minimo di 5 pasti al giorno tranquillamente.


Detto questo, adesso si torna a bere tè al limone con biscotti secchi.
Però dovevamo scriverlo perché non resistevamo più, dovevamo dirlo, quanto amiamo il cibo e quanto siamo felici e grati di poter viaggiare e scoprire le bellezze e le bontà di ogni paese.
Dovevamo ammettere davanti a tutti voi quanto siamo golosi e quanto una buona mangiata possa farsi risentire per settimane e settimane, anche mesi, nei pensieri del viaggiatore.
E se siete così anche voi, dovete raccontarcelo assolutamente.
Evviva il cibo, evviva il viaggio.
Ah, questo post mi commuove! Sono d’accordo al 100% con voi. Vorrei il vostro post sul mio blog!
Non avevamo dubbi cara Silvia! Il cibo è un grande amore comune! È parte intrinseca del viaggio! 🙂
Ammetto che quando giro per la cittá al pranzo do poca importanza, una cosa al volo e si riparte. Proprio per questo passo sempre per il mercato locale, in modo da assaggiare cibi del posto anche senza dover per forza sedersi a tavola. A cena invece, mi impegno di piú! Segno su un agenda tutti i ristorantini consigliati e nella speranza di trovare posto.. ci vado!
Si anche noi ci impegnamo di più con la cena! Ma devo ammettere che per quanto proviamo a “prendere un pezzo di pizza e via”, magari anche mentre si cammina, alla fine ci ritroviamo sempre a mangiare qualcosa di tipico prendendoci un po di tempo per gustarcelo. È un momento importante anche quello! 😀
Ah Lucrezia, quante cose abbiamo in comune!
Sotto questo aspetto, sono assolutamente uguale a te: preferisco spendere qualcosa di più e mangiare bene, che accontentarmi dei soliti cibi spazzatura.
Quando sono via, spendo sicuramente molto più per il cibo che per altro, anzi spendo anche troppo 😀
Ahaha esatto. Mangiare al McDonald è triste, anche se sicuramente più economico. E poi, avendolo comunque provato, c’è da ammettere che la roba del McDonald è molto più buona in Italia che in altri paesi! Ahaha 🙂
Anche io adoro assaporare la cucina che caratterizza un luogo 😀
Condivido pienamente questa vostra passione e poi aiuta meglio a comprendere un paese.
Un abbraccio!
Che c’è di meglio di una bella mangiata mentre si visita una nuova città? 🙂 un bacio Eliana!
Ahhh quanto vi capisco! Quando sono fuori in genere a pranzo mangio qualcosa di veloce, ma per cena cerco sempre qualche ristorantino tipico o di provare i piatti del posto… anzi, proprio non sopporto chi non ha l’interesse (o il coraggio!) di provare piatti diversi e all’estero cerca sempre e solo la classica pizzeria italiana. E poi assaggiare i piatti tipici è uno dei modi migliori per conoscere la cultura locale! 😀 (insomma, ogni scusa è buona per mangiare… eheh)
Ahaha si, la sintesi è quella. 😀
Comunque hai ragione, la parte peggiore è la ricerca del ristorante italiano (pessimo) di turno. Proprio in stile “siamo capitati in questo paese ma non sappiamo come e perché, tanto vale mangiarci una carbonara!”.
Esatto! Cioè non ti dico che non si debba andare mai nei ristoranti italiani eh, io quando ho studiato in Spagna non ci sono mai andata per principio ma la mancanza l’ho sentita… ma ci sono stata MESI! Quando si sta fuori giusto qualche giorno non vedo perché non buttarsi e provare cose nuove 🙂
Ad alcuni semplicemente non interessa provare cose nuove, conoscerle. Avevo amiche che quando raccontavo della mia voglia di visitare il mondo mi dicevano che per loro era troppo stancante, che sarebbero state volentieri in un resort da qualche parte ma oltre quello, il vuoto. Suppongo sia questo a distinguerci da tutti gli altri, a distinguere il viaggiatore dal turista.
Concordo in tutto e per tutto! :O
Sì infatti in alcuni casi ha senso provare la cucina italiana, in quei posti dove questa ha un senso. Per esempio a New York, o a North Beach a San Francisco. Ma i tristissimi Giovanni’s o Luigi’s con le foto della Loren e i mandolini appesi in vetrina sono una tristezza unica!
Davvero… mamma mia! Ahah
E questo mi fa venire in mente un’idea per un post collettivo: il peggior piatto italiano assaggiato all’estero in un finto ristorante italiano?
È una bella idea! Non ricordo neanche se ho mai mangiato in un ristorante italiano all’estero, forse solo durante il viaggio di maturità, una di quelle pizze congelate e insapori sulla rambla a Barcellona! 😂 Mentre per quanto riguarda Stefano l’esperienza peggiore è stata nel 2010 a Basilea, un bel piatto di carbonara in un finto ristorante italiano!
Ah, si potrebbe fare! A me è successo a Birmingham: le persone con le quali avevamo avuto delle riunioni ci hanno portati a cena in un ristorante “italiano”, forse pensando di farci un piacere… Gli orrori che abbiamo gustato sono stati: “bruSCetta” e pasta stracotta, il tutto affogato nell’olio e nell’aglio.
Ahah io non saprei rispondere perché mi sono sempre rifiutata di mangiare italiano all’estero! 😛
Anche per noi il cibo è una componente importantissima e molto spesso ci troviamo a ricordare nostalgicamente cose che abbiamo mangiato, per esempio una zuppa di salmone irlandese che torna sistematicamente a possedere le nostre papille gustative. Prima di qualsiasi viaggio, in genere, facciamo una ricerca sui posti più particolari o più consigliati dove mangiare. E i pasti o gli spuntini li vediamo in genere come una specie di agognato premio alla fine di un’escursione o di una sfacchinata… Sì, siamo incontrollabilmente golosi!
Siamo uguali a voi! In una giornata ci meritiamo almeno 3 pause spuntino. E senza una mega colazione come inizia la giornata? Poi si provano le specialità durante i pasti… Ed ecco che si torna a casa con un carico di ricordi legati al cibo! 😉
E invece avete fatto benissimo a scrivere questo post, che mi ha incuriosito a partire dal titolo!
Concordo su tutto, assolutamente su tutto. Io provo i piatti locali da poco tempo, se consideriamo i viaggi che ho fatto, e non potete capire quanto mi pento di non aver mai assaggiato, per esempio, qualcosa di locale nelle tre volte che sono stata a Praga! Ma dove avevo la testa?! E la mia prima volta a Parigi? Parigi la ricordo per un fantastico pain au chocolat, che in confronto i nostri confezionati fanno ridere! A Dublino invece ho assaggiato un piatto che credevo fosse a base di fegato e invece erano reni di montone, credo che me lo ricorderò per sempre.
Spero di aggiungere molti altri ricordi culinari a questo mix di sapori, anzi l’idea di raggrupparli tutti insieme non è per niente male! Ci si può lavorare su per farne una sorta di album, per esempio 🙂
Purtroppo se ne fanno di “errori” simili! E’ normale! 😉
Bisogna capire che il provare nuove specialità e sapori è parte della scoperta e del viaggio, e lo si capisce solo viaggiando! Quando ero più piccola anche io davo meno importanza a questo aspetto! Ma negli ultimi anni è diventato fondamentale. E si, è una bellissima idea quella di fare una specie di album a parte dedicato esclusivamente ai ricordi del cibo in viaggio! 😀
Eh sì! Lo farei, l’album, se solo le mie foto culinarie non venissero male regolarmente ç___ç
Noi di solito ci ricordiamo di farle sempre dopo aver iniziato a mangiare! 😅
Condivido proprio tutto e mi rivedo molto nel vostro modo di vivere la cucina di ogni luogo in cui si viaggia! Componente importantissima! Bell’articolo e bellissima l’idea di fare un post così 😉
Grazie mille! Siamo una comunità di golosoni… Di cibo e di viaggi! 😀
Fino ai 20 anni nei miei viaggi il cibo non era per niente importante ma adesso come per voi riveste un ruolo molto importante, amo mangiare e scoprire piatti ed abbinamenti nuovi..l altro giorno parlavo con il mio ragazzo di tornare a Vancouver ed il primo pensiero è andato ad un panino che ho mangiato al mercato del pesce..pensa te!
Vedi? è una cosa molto comune! a volte il primo pensiero che ci torna in mente parlando di una città o anche solo ricordandola, è legato al cibo. 🙂
“Quando viaggiamo, spendiamo più per mangiare che per tutto il resto” ahahaah finalmente ho trovato qualcun’altro che a conti fatti in viaggio il cibo gli occupa l’80% del budget 🙂
È assolutamente così! Come potrebbe essere altrimenti? Ahahaha
“andare in un nuovo paese e non assaggiare qualche specialità del luogo significa non esserci stati.” non potremmo essere più d’accordo!! Ogni tanto pensiamo che il nostro blog si sarebbe dovuto chiamare “quelleduebuoneforchette” invece di “queidue” 😀
Ahaha potrebbe essere un buon sottotitolo! 🙂
Comunque è molto importante entrare in contatto con il luogo che si sta visitando attraverso il cibo, oltre che per la giusta dose di golosità, anche per capire di più la loro tradizione e cultura! 😉
AHahahahahah sembra la storia della mia vita.
Cibo=Felicità.
Cibo=momenti da ricordare.
Viaggi=cibo nuovo.
CIbo=più di metà del budget mensile o di un viaggio per mangiare!
Non posso che concordare nel dire che andare in un posto e non provarne la cucina è come non esserci stati!
Un bacione
Cibo + Viaggio = felicità ai massimi livelli ! Ahaha
Grande Danila, ci capiamo perfettamente! Un bacione ❤️
E’ vero! Quando torniamo da un viaggio solitamente il cibo è la prima cosa che si racconta e che si ricorda nel tempo: “Abbiamo mangiato quello”… “Sai abbiamo assaggiato quell’altro”…”Non puoi capire com’era buono quel piatto” ecc ecc.
Personalmente ho l’abitudine/usanza di chiudere un viaggio con una sorta di rimpatriata di cibo italiano: la sera prima di partire andiamo in una pizzeria o ristorantino italiano per fare la “decompressione” da local food. Oggi ad esempio, tornando in aeroporto ad ora di pranzo, abbiamo divorato un trancio di pizza campana DOP, DOC ed IGP!!!
Dopo gulash, trdlo, prosciutto di Praga, “pizza” di Praga ecc….l’unica, la sola, the REAL Pizza Campana ci è mancata di brutto hahaha!
Hai ragione, anche noi tornati a casa ci rendiamo conto che il cibo italiano è sempre il solo e unico. E ci manca anche! Però quando siamo in giro non ce ne rendiamo tanto conto.. Lo capiamo solo una volta tornati, come se ci risvegliassimo da un sogno! Ahahah come è stata Praga? Ti è piaciuta? 🙂
Tantissimo poi vi racconto! 😉
Per me il cibo è una parte fondamentale di un viaggio, fa parte della cultura locale! Solitamente mangio sempre e solo cibo locale, a parte in thai che dopo una settimana di thailandese sentivo la necessità di qualcosa di normale. Ma anche io quando torno a casa continuo a pensare a quello che ho mangiato, cercando a volte di riproporlo a casa ma fallendo quasi sempre. Non sono un gran mangione, nel senso che durante il giorno non mi fermo spesso a mangiare, preferisco dedicarci una bella cena seduto e tranquillo. Quindi non mangio come voi 5 volte al giorno ma anche io mi rifaccio con la scusa “tanto poi smaltisco camminando” :-D! Quella scusa vale sempre!!
Ci troviamo molto d’accordo!!! 😀
A me piace assaggiare tutte le cose tipiche e non sono nemmeno particolarmente schizzinosa. Purtroppo, ho molte allergie e una certa delicatezza: devo mio malgrado contenermi :(((
Questo è vero; io parecchio delicata e Stefano pieno di allergie. Ahahah
Infatti in Germania ricordo di aver digerito dopo ore e ore! ahahah
Quanto capisco!
Partiamo dal presupposto che “noi siamo quel che mangiamo” e allora sicuramente viaggiare significa anche esplorare il gusto e i sapori di un paese per conoscerlo veramente. L’identità culturale di un luogo passa sicuramente dal cibo e sarebbe triste perdere questa opportunità. Anche io prediligo sempre la cucina locale e, prima di partire, faccio una ricerca sulle specialità e i locali da testare. Molto spesso poi porto a casa, se possibile, souvenir “culinari”. Insomma mi piace mangiare.
A pranzo una buona scelta economica e rapida può essere lo street food locale, evitando così posti ameni e spersonalizzati come McDonald’s o Burger King che poi non sono più così economici come sembrano.
Esatto, alla fine andando da Mcdonald’s si spende quasi come prendendo anche solo un primo al ristorante! Provare invece qualche prodotto locale, che sia street food o altro, è sempre la scelta migliore! 😉
L’ultima volta che mi hanno portato da Burger King ho notato come i prezzi in genere siano aumentati e la quantità di cibo diminuita. Con 8 euro ho preso un menù con un hamburger minuscolo e pochissime patatine. Allo stesso prezzo a Livorno, ad esempio, ti mangi almeno due 5&5 accompagnati da un bicchiere di spuma bionda. TOP!
Uhhhhh, come vu capisco.
Per necessità, solo esigenza del momento, mi è capitato di comprare qualcosa da mangiare in un supermercato e consumarlo al volo, o nella stanza dell’albergo una volta rientrata perchè troppo stremata per andare a cercare un ristorante aperto; ma è una cosa più unica che rara!!!
Quando decido la meta, decido anche che cosa mi gusterò. O forse, dovrei dire che avviene esattamente il contrario?!?!?
Non so se vi capita mai, ma a me succede spesso di parlare con qualcuno che è stato in un certo luogo dove sono stata io. La spesa è sempre drammaticame diversa e in genere la differenza la fa il cibo.
Non scelgo ristoranti di lusso…. ma mi piace provare posti consigliati dalle guide e godermi ogni momento del pasto.
È un viaggio dentro al viaggio.
Elena
A chi lo dici Elena, anche per noi è letteralmente un viaggio nel viaggio.
Se siamo stanchi , magari anche nervosi a volte perché – ad esempio – piove da tutto il giorno e abbiamo camminato tantissimo fino a non sentire più le gambe, quando ci sediamo al tavolo torna il sorriso.
Ci piace sperimentare e provare nuovi sapori. Ma in generale…ci piace mangiare! Questo è alla base di tutto! ahahah
Un bacione <3