Zampognaro ad Edimburgo
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A te che sei capace di ridere e giocare ma nascondi dietro quello sguardo un passato di torture e un alone, sempre presente, di mistero che non a tutti è dato sviscerare; a te che sembra che per conoscerti basti davvero poco ed invece non è per niente vero, perché quel che riservi e puoi donare è più di quanto si possa immaginare;


A te che sai coinvolgere con i tuoi colori, i tuoi edifici dalle facciate solenni, i tuoi fantasmi biricchini, il richiamo dei gabbiani che giocano fra loro a ricordare che il mare del nord è proprio lì vicino, le tue “4 seasons  in a day” ed il suono di una cornamusa lontana, proprio a te, cara Edimburgo, vogliamo scrivere oggi.

Grassmarket Edimburgo

Forse ci si aspetterebbe un post ricco di informazioni : dove mangiare,cosa vedere,quanto spendere, e sì, anche quello arriverà.
Perché di cose da fare e da vedere fra le tue strade ce ne sono fin troppe, cose che ci hanno fatto sorridere, ridere e a volte anche un pochino spaventare.
Musei che assomigliano più ad un parco divertimenti; escursioni notturne nei cimiteri; passeggiate nei sotterranei della città, viste mozzafiato e localini speciali dove mangiare e rilassarsi un po’.
Dovremmo raccontare le magnifiche storie della Old Town, far rivivere la musica e l’allegria di New Town.

Ma le emozioni, come sempre, hanno prevalso sulle informazioni e sistemati i ricordi ci siamo sentiti di parlarti a cuore aperto con una lettera di ringraziamento doverosa.
Non ci si può limitare a descrivere le attrazioni di una città quando ti ha rapito il cuore. Bisogna innanzitutto dirlo a gran voce, che te lo ha rapito.
Te ne stai lassù, lontana da noi, eppure ti ho sempre sentita vicina e così ancora oggi, dopo aver camminato per le tue strade ed aver acquisito nuove consapevolezze.
Ho pensato e ripensato a te nel corso degli anni, senza mai sapere quando e come sarei arrivata e poi tutto insieme è successo e non ci credevo. Abbiamo passato intere settimane a stilare programmi, buttar giù itinerari, prenotare visite in anticipo per cercare di non perderci assolutamente niente in quelle 48 ore che avevamo a disposizione per conoscerci un po’.

E si sa che la prima volta che ci si conosce si è sempre un po’ imbarazzati, ci si mette sempre del tempo a carburare e a far funzionare la cosa; noi invece volevamo subito partire a mille.
…che poi quando sei lì tutti i tuoi piani si sconvolgono, piove quando doveva esserci il sole e spunta il sole quando ti chiudi in un museo rinunciando a salire su per Calton Hill.
E allora chissenefrega degli itinerari e delle visite programmate, tanto con te non è possibile e alla fine l’importante è averti conosciuto.

Zampognaro ad Edimburgo

Dunque, perché una lettera di ringraziamento ad una città? 
Perché prima di conoscere te eravamo delusi e un po’ disillusi. Di ritorno da due viaggi che ci avevano lasciato l’amaro in bocca, pensavamo di non saperci più stupire.
“Cosa dovremo fare per tornare la sera in albergo con l’emozione a fior di pelle?
Forse l’Europa non basta più?
Forse siamo noi a non saper apprezzare più le cose?”.
E poi eccoti, ci hai dimostrato che per stupirsi basta ancora poco, che per innamorarsi di una città bastano meno di 48 ore, che conoscere la sua storia – e non limitarsi a girare la città con il naso all’insù – ti aiuta ad apprezzarla al massimo e che bisogna sapersi godere ogni attimo, il più possibile, senza pensare agli altri.
Già, perché per quanto a volte il viaggio si trasformi in lavoro per un Travel Blogger, è necessario viaggiare solo per sé stessi, per arricchirsi e trovarsi. Altrimenti il viaggio non esiste più. E di conseguenza la passione, il blog, e così via.

Sei una città diversa, Edimburgo.
Particolare sotto ogni aspetto.
Resti lì in disparte, senza pretendere di essere vissuta e amata eppure dal cuore di chi viaggia una volta entrata, non esci più.
Forse per le città funziona come per le persone, non trovi?

Sei piccola, Edimburgo.
Eppure i tuoi numeri sono così grandi.
Decine e decine i parchi verdi dove correre, rilassarsi, osservare i fiori che sbocciano e sentire il sole timido della primavera sulla faccia.
Centinaia le viuzze dalle storie più incredibili – i close – che si ramificano intorno ad un tronco fondamentale come la Royal Mile.
Migliaia le leggende che ruotano intorno a te, che a volte proprio non ci si crede e ci si ritrova a scuotere la testa.

Sei magica Edimburgo.
E non solo perché lì ci si può laureare in parapsicologia, o perché gli esperti del settore vengono ogni anno a stabilire il grado di presenze paranormali in determinati punti della città.
E neanche perché con i tuoi edifici e la tua particolare misticità hai ispirato JK Rowling nella stesura di Harry Potter.
Ma perché regali attimi di allegria, spensieratezza, adrenalina, paura.
Ecco, un viaggio ad Edimburgo è un viaggio in un libro, un bel thriller ambientato nell’ottocento.

Castle Hill Edimburgo

E’ stato bello conoscerti, è stato importante capirti, tornare a casa e sentire la tua mancanza, la voglia di tornare ancora e ancora, perché sentiamo che c’è un legame forte come se, anche se te ne stai lassù, in disparte, silenziosa, avessi deciso di legare un filo a doppio nodo al nostro cuore ed ovunque andiamo ora lo portiamo con noi.
E’ per questo che il nostro è sicuramente arrivederci, è sicuramente a presto.

E’ sicuramente grazie.

Il castello di Edimburgo


NB: Gli articoli con tutte le informazioni, le cose più belle da fare e vedere ad Edimburgo, dove dormire e dove mangiare, le sue storie tetre, assurde, divertente, surreali… arriveranno molto ma molto presto!