londra per veri foodies
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Per l’ultimo guest post di questo 2017 è Silvia, del blog The Food Traveler, a farci compagnia. Non avremmo potuto desiderare conclusione migliore: leggere i suoi racconti è sempre magnifico ed è stato un piacere averla ospitata sul nostro blog. Oggi ci porta a scoprire una Londra per veri foodies: luoghi insoliti dove fermarsi a mangiare qualcosa nella città da lei tanto amata.


Ho sentito nominare Londra per la prima volta alle elementari e me ne sono innamorata follemente già da bambina, senza nemmeno sapere dove fosse.
Erano i tempi di Lovely Sarah e la storia era ambientata a Londra: forse è proprio allora che è nata la mia fissazione per la capitale del Regno Unito.

Nel frattempo sono passati secoli, ma il mio amore per Londra non ha fatto altro che aumentare.
Per stare bene devo tornarci almeno una volta all’anno per scoprire qualcosa che ancora non conoscevo o per tornare in quei luoghi della città dove mi sento a casa. Ci sono 4 posti che mi fanno sentire una Londoner through and through e che sono accomunati da un aspetto fondamentale: il cibo.
Saliamo su un black cab ed andiamo a scoprire una Londra per veri foodies?

LONDRA PER VERI FOODIES : Da Ladbroke Grove a Westbourne Grove

Tra queste strade si svolge il noto mercato di Portobello, che ogni weekend attira migliaia di turisti.
Per evitare la ressa della domenica, conviene dedicare a questa zona una mattina di metà settimana.
Anziché scendere alla fermata di Notting Hill Gate, preferisco arrivare a quella di Ladbroke Grove e percorrere il mercato “al contrario”. Si parte cioè dal fondo, tagliando per Blenheim Crescent, dove si trova la libreria che ha ispirato il film con Hugh Grant e Julia Roberts.

Si può perdere tempo ad ammirare le casette a due piani, con la facciate dipinte in colori pastello dal verde, al lilla, dall’azzurro al grigio.
Non ci sono molti ambulanti in settimana, ma con un po’ di fortuna si potrà trovare la bancarella del ragazzo afghano dove ho comprato un bracciale e una collana d’argento.
Proseguendo lungo Portobello Road, si trovano negozi che vendono cose tanto belle quanto inutili: vecchi servizi da tè, valigie di cuoio, guantoni da box e grammofoni impolverati. Tra queste stradine, quella che preferisco è Westbourne Grove. Non è molto diversa dalle altre del quartiere, ma è particolare perché qui si trova Daylesford’s, una via di mezzo tra cafè, ristorante e negozio. Tutto ciò che si vende qui è prodotto nell’omonima fattoria del Gloucestershire, così come i piatti del menu: le uova sono free-range, il bacon è di maiale di razza Old Spot, i formaggi a latte crudo. È uno dei miei posti preferiti per una colazione sana e abbondante a base di Eggs Beneditc e per curiosare tra gli scaffali dove sono esposti anche articoli da giardino e per la casa.

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LONDRA PER VERI FOODIES : IL Greenwich Market

Il Greenwich Borough si raggiunge con una decina di fermate di treno dalla centralissima Bank.
Uscendo dalla stazione di Cutty Sark si ha però l’impressione di trovarsi in un villaggio di campagna.
Case basse, strade non troppo trafficate, qualche negozio che vende bussole e altri articoli marittimi, piccoli ristoranti.
Chi si avventura fino qui, di solito attraversa il Greenwich Park per arrivare al Royal Observatory e scattare la fotografia con un piede a est e uno a ovest della linea del meridiano zero: metà corpo in un emisfero, metà nell’altro.

Ma la tappa di oggi è il Greenwich Market, un mercato che ricorda quello di un paesino: non più di una trentina di bancarelle in un cortile interno, dove comprare un po’ di tutto. Frutta e verdura, carne, ma anche cibo già pronto come torte dolci e salate, smoothies, limonata fresca.
Una parte del mercato è occupata dagli artisti locali che vendono bigiotteria, acquerelli, vecchie riviste, carte nautiche e fumetti.
C’è addirittura un banco dove vendono solo bow ties, papillon di tutti i colori e con i disegni più stravaganti.

Per chi non si dovesse accontentare dello street food del mercato, con il bus 188 si arriva velocemente alla tasting room del Greenwich Meantime, uno dei birrifici artigianali della città. Non c’è molta scelta per quanto riguarda i piatti, the usual pub fare, come direbbero qui: anelli di cipolle impanati e fritti, cheeseburgers, fish & chips e bagel con carne di maiale sfilacciata.
La scelta delle birre è molto ampia, ma le mie preferite sono la London Lager e la London Pale Ale.
Sono tutte draft beers, ossia spillate a pompa, senza utilizzare l’azoto per spingere la birra dal fusto al bicchiere. In altre parole, la birra è meno gasata e il sapore non viene alterato dal gas.

londra per veri foodies
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LONDRA PER VERI FOODIES : Borough Market

Negli ultimi anni il mercato di Borough Market è diventato una nota meta turistica.
Forse anche perché dietro l’angolo c’è The Shard, il grattacielo a forma di scheggia di vetro, o forse perché il turismo gastronomico sta prendendo sempre più piede.
Una quindicina di anni fa le volte di ferro battuto sotto al ponte sopraelevato della ferrovia erano la meta di ristoratori e londinesi che qui si rifornivano di prodotti freschi arrivati dalla campagna. Per fortuna la qualità della materia prima non è cambiata con gli anni: dalla carne, ai formaggi, al pane, alla frutta, alla verdura prodotti in diverse regioni dell’Inghilterra.
È cambiata però l’aria che si respira: una volta la zona di Southwark ricordava le ambientazioni dei romanzi di Dickens, con vicoli bui, case di mattoni rossi e vecchi magazzini abbandonati che però ora hanno lasciato il posto a gallerie e atelier di artisti e designers.

Era certamente un posto più affascinante verso la metà degli anni Novanta, quando ci sono stata la prima volta, ma non riuscirei comunque a rinunciare a una visita quando torno a Londra. Basta fare lo slalom tra i passeggini McLaren delle yummy mummies e ordinare un panino con salsiccia del Cumberland, oppure riempire una borsa con focaccine, pane a lievitazione naturale, formaggi e scones e organizzare un pic-nic in uno dei parchi della città.

londra per veri foodies
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LONDRA PER VERI FOODIES : Parsons Green

A Parsons Green non ci capiti per caso, ma del resto perché andare a Fulham, a sud-ovest della città, quando si è in vacanza a Londra?
Io mi sono ritrovata a passeggiare in questo parco – più che altro un fazzoletto d’erba, paragonato a Green Park o Hyde Park – per partecipare ad un compleanno di un’amica. Mi ci sono voluti due cambi di metropolitana, un’attesa di un quarto d’ora alla stazione di Earl’s Court e una passeggiata di quasi un meglio perché all’uscita della stazione mi ero incamminata nella direzione sbagliata.

La deviazione però mi ha permesso di scoprire Eel Brook Common, un parco fiancheggiato da case a due o tre piani di mattoni rossi. È un’area verde in una zona tranquilla, un punto di ritrovo per la gente del posto che dopo il lavoro si gode l’aria fresca della sera in estate e beve una delle birre del White Horse. Quando sono stata invitata per il compleanno della mia amica, ho trovato l’atmosfera rilassata del locale di quartiere dove tutti si conoscono e dove i camerieri salutano per nome i clienti che ordinano una birra al bar.
Da allora ci torno ogni volta che vado a Londra per bere un paio di birre all’aperto, sotto le piante del parco.
Dopo un paio di bicchieri mi piace spostarmi all’interno, a uno dei tavoli di legno consumato e macchiato di birra, per assaggiare l’agnello o il prosciutto al forno, prima di tornare verso la città e la sua confusione.

londra per veri foodies
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Che ne dici di questi posticini un po’ insoliti di Londra per veri foodies? 
Questo sì che si chiama essere intenditori! Silvia è stata un’ottima guida, non trovi? 

Scritto da:

inworldshoes

Lucrezia, 27 anni.
Appassionata di viaggi e fotografia. Sempre alla ricerca di un modo per partire alla scoperta del mondo... e raccontarlo.