
Fra i musei migliori da vedere a Roma, sicuramente c’è la splendida Galleria Borghese – custode di opere d’arte dalla bellezza inestimabile. Vieni a scoprirle in questo articolo.
L’articolo “I musei migliori da vedere a Roma: Galleria Borghese” è realizzato in collaborazione con Musement.
Roma è una città ricca di storia e musei.
Culla dell’arte e della bellezza senza tempo.
Un visitatore che si reca per la prima volta a Roma, non saprà da dove iniziare ad ascoltare i racconti sussurrati dall’anima della città Eterna.
Camminare verso una via, una bottega, un museo, una chiesa, una trattoria.
C’è da perdersi e non ritrovarsi più, un non ritrovarsi bello, spensierato e meravigliato.
Per iniziare a chiarirti le idee, perché è necessario iniziare da qualche parte, che ne dici di scoprire i tesori di Galleria Borghese e le storie che ruotano intorno alle bellissime opere conservate al suo interno?
I MUSEI MIGLIORI DA VEDERE A ROMA : GALLERIA BORGHESE
E’ grazie al Cardinale – ed instancabile collezionista d’arte, pronto a tutto per possedere un’opera – Scipione Caffarelli Borghese, se oggi abbiamo la possibilità di osservare da vicino i capolavori di artisti del calibro di Gian Lorenzo Bernini, Caravaggio, Tiziano, Raffaello, Canova, Correggio ed altri ancora.
Tutti rinchiusi nello stesso museo, quella bellissima villa posta in mezzo al parco romano che ne richiama il nome: Villa Borghese.
Grazie ad una visita guidata in collaborazione con Musement, la dolce e preparatissima guida Celia ci ha fatto innamorare di quadri e sculture, raccontandoci le storie che spesso si celano dietro alla loro realizzazione o ancora i miti che ne hanno accompagnato la nascita.
Oggi sono qui per raccontartene alcuni, mostrandoti quanta bellezza può nascere da un solo blocco di marmo o da una tela bianca.
1. Il Ratto di Proserpina – Gian Lorenzo Bernini
Questo complesso scultoreo realizzato intorno al 1622 da Bernini fu esposto fra le mura della villa del suo committente, ovvero Scipione Borghese, solamente dal 1908 quando lo Stato Italiano lo riacquistò dopo che lo stesso Scipione lo aveva ceduto in dono a Ludovico Ludovisi.
La sua bellezza parla da sola, ma cosa vuole raccontarci il Bernini – che fu un vero bambino prodigio nella scultura, portando a termine il suo primo lavoro a soli 11 anni?
Il mito del ratto di Proserpina è davvero affascinante: Plutone si innamorò della figlia di Giove e Cerere, dea della fertilità.
La giovane Proserpina venne rapita dal Dio degli Inferi. Questo generò un dolore tale in Cerere, che i campi si inaridirono e le carestie presero il sopravvento. Giove cercò quindi un accordo con Plutone: la ragazza avrebbe trascorso sei mesi nell’Ade con lui e sei mesi sulla terra, insieme alla madre. Da questo mito, l’alternarsi delle stagioni: quando Proserpina tornava sulla terra, la madre preparava per lei l’accoglienza più rigogliosa possibile generando Primavera ed Estate. Quando partiva, il freddo tornava ad impossessarsi della terra, generando così Autunno ed Inverno.
2. Apollo e Dafne – Gian Lorenzo Bernini
“Apollo e Dafne” è forse l’opera più bella all’interno del museo di Galleria Borghese.
Non si riesce a smettere di girarle attorno, per osservare ogni singolo dettaglio da ogni angolazione.
Per osservare la trasformazione graduale di Dafne e con quanta cura Bernini ha saputo renderla.
Cupido, forse geloso delle gesta eroiche di Apollo, decide di vendicarsi preparando due frecce.
Una per far innamorare a prima vista Apollo della giovane ninfa Dafne ed una per fare in modo che la ninfa fugga dall’amore di Apollo.
Il mito, tratto dalle Metamorfosi di Ovidio, è qui rappresentato nel momento in cui Apollo sta per afferrare la giovane ninfa e quest’ultima per fuggire dalla passione non ricambiata, chiede al padre, il Dio del fiume Peneo, di essere trasformata in altra forma vivente.
Ed è così che mentre Apollo sta per cingerla, la trasformazione di Dafne in un albero di Alloro ha inizio.
Nel complesso scultoreo del Bernini, Apollo non si è forse ancora reso conto di quel che sta per succedere: le gambe della ninfa si stanno trasformando in radici e corteccia ma ancora il volto è quello di una giovane e bellissima donna.
E’ proprio per questo che diventa così avvincente girare attorno alla scultura per ammirarla da tutti i punti di vista.
3. La Madonna dei Palafrenieri – Caravaggio
Passiamo ora ad uno dei dipinti più famosi di Caravaggio, nome d’arte di Michelangelo Merisi.
Il “cattivo ragazzo del Barocco” così veniva chiamato, ha realizzato alcune delle opere più belle di sempre, iniziando il suo studio dalla semplice natura morta.
Nella “Madonna dei Palafrenieri“, realizzata nel 1606, si vede tutta la capacità di Caravaggio di utilizzare la luce – questa luce sempre così importante e penetrante – per modellare scene e corpi.
Il dipinto fu ritenuto scandaloso e del tutto fuori luogo, a suo tempo.
Riesci ad indovinare i motivi osservando solo l’immagine?
Sostanzialmente i motivi sono 3:
- Gesù è rappresentato nel momento in cui schiaccia la testa del serpente, ma è nudo. Ed è già troppo grande per essere rappresentato completamente nudo.
- La Vergine Maria è piuttosto prosperosa e vestita di rosso. Il rosso è da sempre il colore della passione e di certo la Vergine non avrebbe dovuto rimandare a sentimenti come la passione carnale.
- I tratti somatici della madre di Maria, S. Anna, invecchiata in maniera fin troppo realistica con le rughe del volto sottolineate da ombreggiature profonde.
Questo realismo non era ben visto nell’arte sacra dell’epoca, dove tutto doveva mantenere l’alone dell’eterna perfezione.
4. Paolina Borghese come Venere Vincitrice – Canova
Entrando nella sala è lei a catturare lo sguardo e dominare la scena.
Paolina Borghese Bonaparte rappresentata semidistesa su un’agrippina, è Venere Vincitrice.
Nella mano sinistra regge infatti una mela, il famoso pomo della discordia che Paride consegnò a lei, “alla più bella“.
Le linee del corpo sono sinuose: il busto è scoperto mentre la parte inferiore del corpo è coperta da un sottile panneggio che ne mette in risalto le curve morbide. Lo stile è ovviamente un ritorno alla classicità.
Ma lo sapevi che all’interno del materasso, Canova aveva fatto inserire un meccanismo che permetteva la rotazione del letto di 360 gradi in modo tale da regalare una visione completa allo spettatore?
Purtroppo oggi quel meccanismo non è più in funzione e non è neanche possibile vederlo, ma la posizione della scultura al centro della stanza permette comunque di girarle attorno pur non potendo osservare il cambiamento di luci ed ombre che colpiscono il marmo nella rotazione.
I MUSEI MIGLIORI DA VEDERE A ROMA : GALLERIA BORGHESE CON MUSEMENT
Senza alcun dubbio Galleria Borghese è uno dei musei migliori da vedere a Roma, anche durante una prima visita in città.
I biglietti per poter entrare al museo vanno comprati esclusivamente online; questo vuol dire che non è possibile recarsi alla biglietteria il giorno stesso e comprarli. Meglio prenderli anche con un po’ di anticipo.
Il mio consiglio è quello di godersi una visita guidata – purtroppo solo in inglese per questo tour, ma assolutamente comprensibile – acquistando i biglietti direttamente sul sito di Musement, che offre infinite possibilità di scoperta su Roma e non solo.
Ad esempio, io avrei voluto visitare anche i Musei Vaticani e la Cappella Sistina prenotando i biglietti salta la fila direttamente sul loro sito.
Oltre a visitare Galleria Borghese con dei biglietti salta la fila è possibile, con Musement, visitare insieme alla guida anche il parco di Villa Borghese, con una bellissima passeggiata che parte dopo il giro fra le stanze del museo ed arriva fino al Pincio. Per chi ancora non ha visto il parco più bello di Roma, questa parte della visita è assolutamente un must.
Sul sito del museo sono specificati gli orari di apertura ed i modi per raggiungerlo.