perché andare in Estonia
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Nel nuovo guest post, Francesca di Piccioni Viaggiatori Fritti, ci spiega perché andare in Estonia raccontandoci delle sue 4 aree naturali più belle


 

Esiste un termine specifico, evocativo, spesso utilizzato per riferirsi alle bellezze naturali di un luogo: magicoQuel luogo è magico.
Inevitabilmente, la parola crea nella nostra mente immagini bucoliche e misteriose: vediamo già prati sconfinati, laghi cristallini,
bianche scogliere a picco sul mare, brughiere ricoperte di nebbia e foreste profonde.

Se questa è anche la vostra immagine di magico, esiste effettivamente un luogo che la incarna alla perfezione: l’Estonia.

La natura in Estonia è lussureggiante e in gran parte indisturbata e questo è già un primo motivo per scegliere di visitare l’Estonia.
La popolazione non è molto numerosa e si concentra soprattutto nella capitale Tallinn, e in pochi altri centri importanti come Tartu, Parnu o Varna.
Esiste un gran numero di
riserve naturali protette, e gli estoni sfruttano al massimo i mesi caldi e luminosi dell’anno per escursioni, eventi e festival all’aperto.

L’elemento dominante nei paesaggi estoni è senza dubbio l’acqua.
Gli
ecosistemi acquatici in Estonia sono numerosi quanto vari.

In questo articolo, seguiremo il corso dell’acqua per immergerci nella magia della natura estone, in paesaggi magnifici quanto misteriosi.

Perché andare in Estonia? 
Avete già due ottimi motivi.

 

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La meraviglia delle scogliere di Panga sotto il sole, nell’isola di Saaremaa.

 


Perché andare in Estonia : Saaremaa – in cima alle bianche scogliere di Panga

È impossibile raccontare la natura in Estonia senza partire dal mare.
Il mare è sempre stato un elemento fondamentale nella storia estone, e Tallinn in passato faceva parte della Lega Anseatica, alleanza di città con il monopolio del commercio nel Mar Baltico.

Ma il legame con il mare come natura si concretizza nel modo più significativo nelle isole, di cui la più grande è Saaremaa.
L’isola presenta luoghi naturali spettacolari, e le scogliere di Panga sono fra le attrazioni più famose.

Le scogliere di Panga sono alte 21 metri e lunghe più di 2,5 chilometri; nel punto più alto si trova un luogo rituale che veniva usato per officiare sacrifici al mare.
Io le ho visitate a settembre, quando il tempo è meno caldo e l’isola completamente vuota di turisti.
Il sentiero percorre chilometri di costa, che a tratti scompare nascosta dalla vegetazione.
Si cammina all’interno di una foresta che si staglia sopra il mare, e ogni tanto si dimentica lo strapiombo che ci scorre accanto.
Poi, all’improvviso, gli alberi si aprono, e l’acqua compare sullo sfondo.

Esistono, lungo il sentiero, zone adattate con corde, da dove è possibile scendere fino alla spiaggia sottostante: non si immagini però sabbia candida, perché la striscia di terreno sotto le scogliere di Panga è composta di sassi e detriti battuti dal mare.
Nel silenzio domina il rumore del vento e delle onde che si infrangono sugli scogli.
L’imponenza di queste pareti di roccia a picco sull’acqua scura e gelida rinnova una sensazione che in Estonia si prova spesso:
la natura è forte e l’uomo qui ha la necessità di adattarsi all’ambiente circostante.

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Le scogliere di Panga: esempio di come  i colori in Estonia possano cambiare in un secondo in base alla luce e al cielo.

 


Perché andare in Estonia : Lahemaa, a spasso fra palude, mare e foresta

Il parco naturale di Lahemaa è un’area protetta vicino a Tallinn che racchiude tutta la straordinaria varietà di paesaggi e ambienti che si può trovare in Estonia.
Per esempio, contiene
una delle zone boschive protette più importanti d’Europa per la fauna, il che significa che in teoria è possibile incontrare cinghiali, linci, volpi, e addirittura orsi. Poi non si incontrano, ma sappiamo che ci sono e ci osservano o sonnecchiano nelle loro tane aspettando la notte per uscire.
Lahemaa arriva fino al mare, dove finisce una parte della foresta, ma la parte più suggestiva è senza dubbio la sua vasta area paludosa.

Molte zone naturali in Estonia sono costituite da acquitrini: Lahemaa è quella più facile da visitare e anche una delle più belle.
I sentieri sono numerosi e si possono raggiungere zone diverse a seconda se si raggiunge il parco in auto o con i mezzi pubblici.
Il percorso che ho fatto io, partendo dalla fermata del pullman più vicina, cominciava in una foresta di pini imponente.
Camminando al suo interno mi sono sentita ben presto Cappuccetto Rosso.

I paesaggi estoni hanno spesso un che di fiabesco, che può renderli meravigliosi e magici e un filo inquietanti allo stesso tempo.
Il sentiero a Lahemaa è comunque molto ben tracciato, e ben presto la foresta si apre, rivelando un’area ricoperta di quelle che sembrano spugne, sui toni del verde, rosso e giallo. Oltre a queste piante che ricoprono totalmente il terreno come un tappeto, ci sono alberi fini e pieni di licheni, cespugli legnosi ed erba. Un sentiero di legno passa in mezzo a tutto questi e ben presto si capisce perché: le ‘spugne’, sono
cespugli che crescono immersi nell’acqua e tutto intorno ci sono pozze, alcune grandi come laghetti.
Il terreno è intriso di acqua e queste sono le uniche piante che riescono a prosperare, collaborando insieme per sfruttare l’ambiente difficile.

Il parco è disseminato di cartelli informativi sul funzionamento di questo ecosistema così speciale e dopo una giornata immersi nella magia del posto, tornare alla civiltà lascia una punta di rimpianto. Solo una punta, perché per il resto ci pensano le zanzare a farci capire che la palude non è fatta per gli umani.

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Le paludi di Lahemaa immerse nel verde, che rispecchiano il cielo immenso.

 


Perché andare in Estonia : A caccia dei mille laghi 

I laghi sono una delle risorse naturali più importanti dell’Estonia, e anche una delle più frequenti. Si stima che ne esistano circa 1500 in tutto il territorio. Durante l’inverno questi specchi d’acqua cristallini gelano, e diventano perfetti per pattinare sul ghiaccio, mentre durante l’estate sono la meta preferita per chi vuole farsi un bel bagno e prendere il sole. In fondo, a Luglio le temperature possono raggiungere i 30°, quindi l’estate estone non è troppo diversa dalla nostra da quel punto di vista, solo forse un po’ più breve.

Il mare rimane comunque abbastanza freddo, quindi molti preferiscono andare alla scoperta dei laghi. Il più grande è letteralmente diviso a metà dal confine fra Estonia e Russia: si chiama Peipus e offre circa 40 km di spiaggia sabbiosa, non male, no?
Non ho avuto purtroppo modo di visitarlo, perciò ve ne offrirò un altro, molto più piccolo ma non meno interessante:
il lago Rummu.

Il lago Rummu si trova al posto di un’antica cava di pietra calcarea in disuso.
Il luogo è a circa un’ora di macchina da Tallinn, ma si può raggiungere anche con i mezzi pubblici. L’auto rimane in ogni caso il mezzo più comodo per andare alla ricerca dei laghi estoni, che molto spesso si trovano in zone remote.

Rummu è speciale per tanti motivi: il lago circonda un altopiano calcareo ricco di vegetazione. Scalare l’altopiano è facile anche senza scarpe speciali, e una volta in cima, la vista è impagabile: il lago ha un colore che ricorda il vetro di Murano, e al centro spicca un edificio diroccato, una vecchia prigione in disuso.
Tutto intorno, il bianco della pietra calcarea crea un contrasto di colori che farebbe felice qualsiasi fotografo.
È però necessaria qualche cautela:
molti cercano di tuffarsi dalla prigione, pratica sconsigliata perché sul fondo si trovano ancora barre di metallo, lastre di cemento e vecchi macchinari della miniera.
Inoltre,
il lago pullula letteralmente di animaletti, tra cui ricordo molto bene alcune rane molto piccole e totalmente innocue.
Il giorno in cui sono andata a Rummu, insieme ad amici, ricordo distintamente una famiglia, italiana purtroppo, i cui bambini si divertivano a togliere le rane dall’acqua e seppellirle nella sabbia o lanciarle nel lago, fra l’indifferenza degli adulti. Abbiamo cercato di dissuaderli noi con molta gentilezza, ma con risultati poco incoraggianti.

Le aree naturali in Estonia sono magnifiche, è bene rispettarle in tutti i loro componenti, se vogliamo che restino tali.


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Il lago Rummu: vista della prigione in rovina dall’altopiano. In basso, una troupe televisiva.

 


Perché andare in Estonia : nella foresta, un cerchio magico – i crateri di Kaali

Saaremaa è la seconda isola più grande del Mar Baltico, sebbene misuri poco più di 2500 km2 (la nostra Sicilia, per capirci, la più grande del Mediterraneo, è grande dieci volte tanto), ma in questa superficie minimale racchiude più di un tesoro.
Un sito naturale un po’ meno ‘acquatico’, ma di sicuro imperdibile se si va a Saaremaa e in generale in Estonia sono
i crateri di Kaali.
Se vogliamo calarci in un passato remoto in cui gli insediamenti umani erano pochi e sparsi e la natura ricopriva il pianeta, Kaali è il posto adatto.
I crateri sono il risultato di una
pioggia di frammenti di meteorite avvenuta circa 7500 anni fa, quando l’isola era già abitata.

I crateri sono in tutto nove, e il più grande è all’ottavo posto al mondo, con il suo diametro di 110 metri e la profondità di 22.
I crateri minori sono disseminati nella campagna intorno, alcuni nascosti in mezzo agli alberi, altri all’interno di campi privati; sono molto suggestivi, soprattutto quelli più nascosti, incassati dietro le radici degli alberi, ma il maggiore è unico.
Il senso di mistero è accentuato dalla consapevolezza che
il cratere in passato era un luogo sacro dove per centinaia di anni si sono celebrati sacrifici e cerimonie, ben oltre l’arrivo del cristianesimo.

Nel vedere il grande cerchio sempre pieno di acqua piovana e l’avvallamento creato dall’impatto del frammento, ci si sente piccoli e isolati davanti a una vera forza cosmica. Allo stesso tempo, gli alberi verdi e rigogliosi della foresta intorno fanno sentire protetti, quasi come in una culla. Un’area naturale dall’atmosfera unica e, senza alcun dubbio, magica.

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Il cratere più grande del complesso di Kaali. Un angolo di storia remota al riparo della foresta.

 


Spero con questa raccolta di avervi ispirati a programmare al più presto un bel giro alla scoperta della magia fiabesca delle aree naturali in questo paese sulle rive del Mar Baltico. E ricordate, scarpe comode e tanto spray antizanzare, soprattutto nelle paludi!

Buon viaggio!

 

 

Scritto da:

inworldshoes

Lucrezia, 27 anni.
Appassionata di viaggi e fotografia. Sempre alla ricerca di un modo per partire alla scoperta del mondo... e raccontarlo.