
Quando si rientra da un viaggio, che sia esso dietro casa o dall’altra parte del mondo, è necessario raggruppare le idee e poi mettere nero su bianco le sensazioni che quel viaggio ha generato. Ecco quindi un flusso di pensieri sul viaggio a Cracovia e su quel che ci ha lasciato.
Viaggio a Cracovia : Riepilogo di un’esperienza che ci ha regalato momenti da film ed un vuoto incolmabile.
Il viaggio a Cracovia non è stato tutto rose e fiori.
In soli 4 giorni questa città ha rivoltato il nostro animo come un calzino, ha centrifugato il nostro stomaco e poi ci ha solleticato la schiena con intensi minuti da film. Ma partiamo dalle note meno dolenti.
Cracovia è bella, di una bellezza particolare.
E’ una di quelle città che non si mettono in mostra, non si agghindano di orpelli eccessivi per apparire migliori, più moderne, più sofisticate, più.
E’ come una ragazza che cammina spavalda struccata ed in tuta, sapendo di essere attraente in un modo molto più sottile e duraturo di chi mette su una maschera poco veritiera e verosimile.
Cosa si nota subito durante un viaggio a Cracovia?
Tutto ciò che è vecchio, che è impregnato di storia, che non è stato toccato o rimaneggiato.
In molti potrebbero trovare una città con i muri dalle pareti tutte scrostate triste o trascurata, ma non è l’impressione che ha dato a noi.
Questo suo essere al 100% naturale, questo suo volersi mantenere di una bellezza antica ha saputo ammaliarci e ci siamo sentiti per tutto il tempo come se camminassimo in un’altra epoca, complici anche le musiche in alcuni locali, le insegne, i vestiti tradizionali nei ristoranti e mille altre cose che solo viaggiando a Cracovia potrai assaporare.
Ci sono quartieri più freddi, che rispecchiano a pieno l’aria socialista di Cracovia, come ad esempio Nowa Huta dove a predominare sono le fabbriche e le nuove costruzioni oppure Podgorze, con i suoi palazzoni un po’ freddi ma dagli angoli sorprendenti e totalmente inaspettati come la zona della Chiesa di San Benedetto.
Il centro storico della città è un piccolo gioiello, con le sue vie dalla pavimentazione acciottolata e la piazza medievale più grande d’Europa dove si trova la bellissima Basilica di Santa Maria e che da fine novembre a gennaio viene animata dai mercatini di Natale e tutti i giorni dell’anno viene resa fiabesca dalla presenza di bianche carrozze trainate da cavalli, grazie alle quali è possibile fare un giro del centro storico sentendosi una vera Cenerenota.
Poi c’è Kazimierz, che è un quartiere a parte, una storia a parte. Un pezzo del nostro cuore.
La zona dove abbiamo alloggiato, il quartiere ebraico della città, le strade per le quali è stato girato il film di Spielberg “Schindler’s List”.
Kazimierz dal lontano 1993 è stato rivalutato e centinaia di locali dove ora i ragazzi trascorrono le proprie serate hanno aperto, locali troppo belli, da perderci gli occhi.
Inoltre ci sono un paio di vie dove gli appassionati di street art potranno scattare belle foto.
Cracovia non è strapiena di cose da vedere ma è strapiena di emozioni da assimilare.
Durante un viaggio a Cracovia non impiegherai più di due giorni per visitare la città, con la possibilità anche di ottimizzare i tempi utilizzando i mezzi di trasporto. Noi invece abbiamo voluto camminare, percorrendo più di 30 chilometri in 3 giorni ed osservando gli edifici, le stradine, la gente.
Respirando il freddo pungente della mattina e facendoci ricoprire la testa e le braccia di fiocchi di neve.
Il freddo è sopportabile in inverno a Cracovia?
Questa è una domanda che mi è stata posta spessissimo da chi aveva intenzione di visitare la città nei prossimi mesi.
Ovviamente non possiamo prevedere il clima ma sappiamo che lo scorso gennaio la morsa del freddo ha tenuto la città paralizzata per giorni ad una temperatura di -20 gradi.
Noi abbiamo sicuramente percepito il freddo, ma ben coperti abbiamo sopportato gli 0° ed anche apprezzato la bellissima e romantica nevicata dell’ultimo giorno.
E poi ci si può sempre riparare in uno dei tanti locali della città; locali che ho selezionato ancor prima di partire perché adoro spulciare sui vari siti, guardare le foto e segnarmi i nomi dei posticini più belli dove prendere un tè o dove assaggiare qualche piatto tipico.
In questo viaggio, al contrario di quando siamo stati ad Amsterdam, sono riuscita a mangiare nei ristoranti o nelle caffetterie che volevo provare, tralasciandone giusto due/tre per motivi di tempo.
E lasciami dire a gran voce che sono posti B-E-L-L-I-S-S-I-M-I, dai quali non vorresti più uscire, un po’ per il gelo che c’è all’esterno ed un po’ perché ogni angolo di certi locali è una coccola: dal colore delle pareti alle candele sui tavoli, dagli oggetti di arredamento alla musica che risuona nell’aria.
Se fossimo stati in Danimarca userei il termine HYGGE per definire la sensazione di calore e benessere che trasmette il fatto di trascorrere qualche ora in posti così.
Non vediamo l’ora di farteli conoscere uno per uno.
La storia di Cracovia è una storia difficile, che non si è mai pronti ad affrontare ma che va affrontata, comunque.
Così come la storia della Polonia in generale e di tante altre zone d’Europa e del mondo.
Ma a Cracovia e fuori dalla città si concentra una delle pagine più oscure e orribili della storia contemporanea : l’Olocausto.
Parlerò della visita ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau in un articolo dedicato, ma sarà comunque l’articolo più difficile mai scritto perché ancora oggi faccio fatica a guardare le poche foto scattate. Ancora oggi sento addosso gli sguardi dei prigionieri sulle foto appese ai muri scrostati dei blocchi di Auschwitz ed il freddo pungente nella vastità desolata di Birkenau.
Non si può spiegare, è qualcosa alla quale non ci si può preparare.
Arriva e ti colpisce dritto nello stomaco e rimane lì, per giorni, settimane. Forse per sempre.
Ma come per tutti i dolori che non si possono gestire, anche questo va affrontato.
Non ci si deve voltare dall’altra parte.
Non si può visitare la Polonia senza tenere in considerazione una visita ai campi di concentramento.
Come disse Primo Levi: “chi dimentica il passato è destinato a riviverlo“.
Durante il viaggio a Cracovia ci siamo resi conto di quanto è bello vedere l’attuale felicità di un popolo che ha tanto sofferto.
Sentire le risate per le strade, vedere i ragazzi che festeggiano, percepire l’allegria nell’aria.
E’ bello soprattutto quando si entra a contatto con gli orrori del secolo scorso e poi la sera, si rimette piede in una città immutata ma totalmente diversa e si passeggia per le sue strade.
Respirare in quel momento la propria libertà ed esserne grati ogni giorno è la cosa più bella che questo viaggio a Cracovia ci ha insegnato.
Che belle le tue prime impressioni Lu! Le aspettavo ed ero molto curiosa su come avresti “affrontato” il drago di Cracovia 😛 Sai ora che ci rifletto ci sei stata esattamente nei giorni in cui la visitai io 🙂 solo che l’anno scorso la Polonia e tutta l’Europa fu attraversata da quella sferzata di aria gelida che paralizzò tutti…compresi me e la mia compatta! 😀 😀
Che bello infatti rivivere la stessa sensazione di calduccio nei locali attraverso le tue parole! 😉
Allora aspetto il resto!
Ps: me li hai salutati i cavalli? No perché credo che ancora si ricordino di me! 😛
Ma guarda io ho fatto come “l’uomo che sussurrava ai cavalli” però loro sono partiti in una folle corsa in giro per la piazza… secondo te che volevano dirmi?!! AHAHAAH un bacione Dani <3
Messaggio pieno di speranza il tuo. Bellissimo pensare che la vita va avanti, non si ferma, non ci si piange addosso, nonostante tutto il dolore e l’orrore che certi popoli hanno vissuto e sopportato. Aspetto tutti gli altri post su Cracovia.. sicuramente quello sul locale C’era una volta (una coccola già solo in foto) e sui campi di concentramento. Lou, te lo dico, io non so se riuscirei ad andarci. Sono una vigliacca.
Non si tratta di essere vigliacchi Ale, fidati. È molto difficile ed è comprensibile avere paura o pensare di non riuscirci. Io la notte prima non ci ho dormito… però bisogna farsi forza e provare ad affrontarlo perché non sempre ci si può girare dall’altra parte di fronte al dolore, bisogna conoscere il più possibile, anche quando fa male! Un bacione cara <3
Che bel post! La mia curiosità di leggere di questo viaggio è salita alle stelle…non vedo l’ora di conoscere questa città tramite i vostri occhi e le vostre parole. Vi dico che Cracovia è entrata a pieno titolo tra le città che voglio vedere il prima possibile.
Ne siamo super super felici Andre! A presto con i nuovi articoli! <3
Ne siamo super super felici Andre! <3
Le tue prime impressioni mi hanno fatto tornare in mente i giorni che ho passato a Sofia, anch’essa una città che si presenta per quella che è. Questo è un aspetto che ho apprezzato molto e sono curiosa di saperne di più su Cracovia da questo punto di vista. E ovviamente aspetto anche di leggere dei locali bellissimi dove avete mangiato 😍
Ah quelli ti faranno impazzire Silvia! Parola nostra! 😀
….e, comunque, ho letto questo post piangendo…
Ma tralasciando le forti emozioni che, le vostre parole, mi hanno smosso dentro, voglio di dire che, una città imperfetta, scrostata, non tirata a lucido né perfettamente ristrutturata, è una città che a me trasmette un profondo senso di vera bellezza. In genere le paragono a quelle signore dei tempi andati, con le loro rughe profonde, i capelli bianchi, ma con storie piene di anima da raccontare, ed una personalità davvero interessante. E Cracovia ha davvero tanto da dire, da trasmettere da insegnare. Perché attraverso la conoscenza, si dovrebbe migliorare. Eppure, più guardo il mondo, più credo che stiamo vivendo senza connessione col passato..
Non vedo l’ora di scoprire il resto!
Bacioni,
Claudia B.
È vero, non ti sto a dire che scene ho visto li, la gente sta proprio fuori e non rispetta niente, neanche il dolore, neanche l’orrore. Che roba…
Avevamo intenzione di visitare Cracovia e non avete fatto altro che confermare questa intenzione. Alcuni anni fa avevamo già visitato Auschwitz e Birkenau, condividiamo le prime vostre impressioni, tanto più che avendoli visti in gennaio erano ricoperti completamente di neve, rendendo la giornata ancor più surreale.
Attendiamo i post sulla città e sui localini, anche io se posso cerco di sceglierli prima di partire 😉
Erica
Anche durante la nostra visita aveva nevicato, le campagne intorno erano piene mentre al campo ce n’era un po’ sparsa a terra e sui binari… La nebbia ed il gelo non li scorderò mai. Un bacione <3
Anche durante la nostra vista aveva nevicato, le campagne circostanti erano tutte bianche e sui binari di Birkenay c’era questa neve che insieme alla nebbia e al freddo ha reso il tutto ancora più difficile.
Ti capisco sui campi di concentramento. Non ho visitato Auschwitz ma Sachsenhausen, vicino Berlino. Anch’io ho scattato pochissime foto e mi sono sentita pure in colpa. Non riesco a riguardarle tanto facilmente
E’ veramente difficile, infatti non so come scriverò l’articolo… ma piano piano, si fa quel che si può! 🙂
Cracovia è stata casa, una casa che non credevo di volere. Ci son finita per caso e sempre per caso ci siamo incontrate…d’altronde le migliori storie d’amore cominciano così, no?
All’università ho studiato polacco e ci son finita in una sorta di Erasmus. Il 27 gennaio ero ad Oswiencim (loro non vogliono venga chiamato col nome tedesco). Bam, un pugno alla bocca dello stomaco, ben assestato. Non credo di essermi mai ripresa da quel posto e non è neanche giusto lo faccia. Mai nessun posto mi aveva colpito così forte, mi aveva fatto così male. Pensavo che non mi sarei più goduta la città.E invece no, Cracovia ha leccato le ferite, lenito il dolore…mi ha accolto con gli occhi brillanti di quei polacchi che non credevano qualcuno potesse studiare la loro lingua. Mi ha regalato giornate di sole in riva alla Vistola, viste della città innevata dal Wawel, zapiekanke ai bordi della strada, serate il cui tasso di soplica malinowa nel sangue era superiore del sangue stesso…Mi ha dato tutto quel che poteva e io la porto nel cuore.
Son così contenta che sia piaciuta anche a voi, non sai quanto.Grazie per aver fatto riaffiorare i ricordi.
Che belle queste tue parole Zi, mi hanno fatto percepire a pieno il tuo amore per Cracovia… speriamo che il nuovo articolo ti piaccia quanto questo! 🙂
Lucrezia, ti ringrazio molto di questo tuo articolo.
Cracovia è una delle città in cima alla mia lista, sono anni che vorrei visitarla e so già che mi troverò totalmente d’accordo con te, su tutta la linea. Ho visitato già alcune città polacche in passato e le ho adorate, Wroclaw in particolare. Anche lei con un centro storico che è un gioiello, circondato da palazzi scrostati che sembrano uscire da un altro mondo. Ma è autenticità assoluta quella che ho trovato.
Per il campo di concentramento, ho visitato quello in Repubblica Ceca, nemmeno lontanamente conosciuto come Auschwitz, e l’esperienza forse è stata anche più forte. Perchè i visitatori si contavano sulle dita di una mano. E quel silenzio, quel vuoto, era assolutamente assordante.
Attendo con ansia i prossimi articoli <3
Ogni campo di concentramento è doloroso a modo suo perché la storia è quella, l’orrore è quello.
Ti ringrazio per essere passata e per aver apprezzato così l’articolo…speriamo ti piacciano i prossimi! <3
Da anni voglio visitare Cracovia e ancora non ce l’ho fatta. Spero che il 2018 mi porti fortuna e mi permetta, finalmente, di andarci.
Ho apprezzato e capito quanto hai scritto. Ci sono città che ti lasciano la gioia nel cuore e l’amaro in bocca. Immagino che la storia di Cracovia porti a questo effetto.
Grazie per aver condiviso queste tue impressioni!
Elena
Grazie mille Elena, ho letto il tuo articolo sui “sogni di viaggio” del 2018 e ti auguro fortemente di andare… ti piacerà molto! <3