curiosità su amsterdam
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Sono passati solo tre giorni da quando ho salutato Amsterdam e sono in piena fase depressione post rientro. 
Per questo ho deciso di distrarmi un po’ parlando a caldo delle sensazioni e delle curiosità su Amsterdam e sui suoi abitanti che si sono venute a creare come un fiume in piena nella mia testa grazie a questi giorni trascorsi in Olanda.


1. Amsterdam è bella di una bellezza che non muta mai.

La prima curiosità su Amsterdam è che da quando siamo arrivati a quando siamo andati via si sono rincorsi continuamente sole, vento e pioggia.
Del tipo che dopo una mattinata di pioggia continua è uscito un sole splendido e mentre passeggiavamo tranquilli lungo le rive del Singel, al mercato dei fiori, ci siamo ritrovati a lottare contro il vento che voleva portarci via gli ombrelli e un acquazzone che ha costretto tutti a ripararsi sotto ai teloni del mercato o dentro a qualche bar nelle vicinanze. Il tempo di sedersi al bar ed ordinare un tè caldo ed ecco che è uscito di nuovo il sole.

Amsterdam però è bella sempre. Ma bella bella.
Non è una di quelle città che con il grigio della pioggia perdono di luminosità e ti fanno sentire giù.
Amsterdam è come un fiore super colorato che la pioggia può solo bagnare senza sminuirne la bellezza e la carica positiva che da il solo fatto di osservarlo.

Però devo dire che con il sole SPACCA.
Quando sono uscita dal museo di Van Gogh aveva smesso di piovere e l’erba del parco dove si trova la famosa scritta “I AMSTERDAM” era così verde ed il cielo super azzurro, riuscivo a vederlo dalle vetrate del museo mentre ancora ero intenta a chiudere la giacca a vento e mi sono ritrovata a correre su per le scale e poi fuori all’aperto in mezzo al parco perché: “mio dio, è uscito il sole, ma che meraviglia è?!“.

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2. La scritta I AMSTERDAM è la cosa più brutta che ho visto in città.

Io non lo so perché tutti si accalcano intorno a questa installazione per farsi fare una foto in cui tanto la scritta non entrerà mai per intero e non mancherà mai il gruppo di giapponesi con selfie stick che renderà ancora più confusionario il tutto e meno identificabile la tua posizione fra cinquanta persone.
L’unico motivo che l’ha resa sopportabile è stato il fatto di vederla sotto il sole con un entusiasmo a dir poco alle stelle, tanto che le ho fatto una foto panoramica con l’iphone e ho pure tentato di farmi scattare una foto accanto ad un gruppo di altissime biondone che mi hanno del tutto oscurato.

Credo che questa mania di posizionare le installazioni con il nome della città come ha fatto recentemente anche Budapest sia veramente un’idea inutile e a tratti anche brutta da vedere.

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3. Gli Olandesi sono un popolo super attivo e dinamico, mettono addosso la voglia di fare o la frustrazione del non fare – a tua libera interpretazione.

Loro non si fermano proprio mai.
Alle 8 di mattina di domenica, con un cielo che non promette nulla di buono, li vedi in pantaloncini con le loro racchette da tennis – amano questo sport a quanto pare – che se ne vanno a giocare con gli amici.
Sotto al temporale eccoli sfrecciare sulle loro biciclette con un mazzo di fiori avvolto nella carta e poggiato nel cestino oppure con i bambini nel seggiolino che mangiano biscotti probabilmente inzuppati d’acqua.
Dopo cena, con un freddo cane, attraversano Vondelpark o un altro parco scarsamente illuminato per una corsetta, cosa che io non farei neanche sotto tortura. Film horror, anyone?!
Escono dal lavoro, montano in sella alla loro bici e vanno a fare attività fisica e chissene importa se fuori si gela.
E’ mattina presto, devono accompagnare i figli a scuola, diluvia, ma a loro non interessa e infilano i bambini in un carretto di legno che viene coperto da un telo di plastica e trainato dalla bici. Scena che nemmeno nel dopoguerra, eppure funziona.
Immaginatevi una di queste cose, fatte qui a Roma.
Non esistono e se esistono, solo nei film di fantascienza.

Per loro non è importante che sia giorno o notte, che ci sia il sole o che stia piovendo a dirotto.
La vita è fuori e non deve spaventare.
Deve essere sfruttata al 100%, ogni secondo.
E’ una gran cosa da imparare.

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4. Le biciclette in questione sono altamente letali per i pedoni.

Ad Amsterdam convivono pacificamente pedoni, biciclette, macchine e tram (o autobus).
Ci sono certi incroci che in altre città sarebbero considerati mortali nel 90% dei casi.
Invece ad Amsterdam vedi passare una macchina a tutta velocità, subito dopo trasversalmente una bicicletta ancora più veloce che liscia per un pelo i pedoni che attraversano la strada proprio prima del passaggio del tram.
Mi sono incantata più volte ad osservare questo disordine così ordinato e pacifico e mi sono chiesta come non ci scappi la suonata di clacson o una parolaccia ogni due minuti, eppure ognuno sembra avere il suo posto. Ognuno sembra sapere quando e come muoversi, con quale velocità e quale attenzione.
Ad esempio i pedoni sanno bene che le biciclette sono pericolosissime. Non si fermeranno per farti passare e quindi prima di un attraversamento devi fare attenzione – come in un percorso ad ostacoli – alla zona ciclabile, poi saltare a quella delle auto, arrivare allo spartitraffico successivo, di nuovo auto e di nuovo pista ciclabile, prima di poterti ritenere salvo sulla tua zona di circolazione – ovvero il marciapiede.

5. Ad Amsterdam la Cannabis è legale, ma questo non crea alcun fastidio allo scorrere della vita al di fuori dei coffee shop.

Prima di andare ad Amsterdam ammetto che ero un po’ scettica su questa cosa che la città fosse piena di locali in cui consumare cannabis a tutte le ore.
Mi immaginavo le vie del centro e della città come un’immensa coltre di fumo e di gente a tratti completamente assente, stile zombie, a tratti super elettrizzata o ancora propensa alla violenza.
Non ho mai fumato e non ho provato neanche la cannabis ma devo dire che, a parte l’odore in giro per le vie del centro che arriva ad ondate, non si avverte fastidio dato da atteggiamenti che potrebbero essere ricondotti al fumo o ancora peggio ad alcune droghe.
Il tutto si consuma all’interno di questi locali dove è possibile comprare e fumare erba o provare altre particolarità come i dolci alla cannabis.
Ora ti dirò un’altra curiosità su Amsterdam: ci sono dei locali comunissimi che servono crepes e waffles con la nutella oppure con un po’ di erba – a tua scelta.
Può sembrare assurdo inizialmente con quanta semplicità convivano il cioccolato e l’erba ma non è un qualcosa di fastidioso per chi decide di visitare la città senza voler provare o entrare in contatto con questa peculiarità.

6. La maggior parte delle volte l’ombrello non ti salverà dalla pioggia.

L’Olanda è conosciuta per essere un paese dove le precipitazioni sono presenti tutto l’anno ed anche in maniera abbondante.
Puoi trovare giorni terribili in autunno ma anche in primavera o in piena estate.
Il consiglio è quello di munirsi sempre di una giacca a vento e di una sciarpa ma anche di un ombrello a cupola.
Ne ho visti moltissimi in giro per la città, trasparenti, molto carini.
Questo perché gli ombrelli normali, quelli che utilizziamo di solito in Italia, non resisteranno alle folate di vento che in confronto la bora di Trieste è uno spiffero. Il nostro si è suicidato più di una volta rigirandosi all’insù e lasciandoci completamente in balia della pioggia a vento che ci ha inzuppato per bene i vestiti rovinandoci anche la gita a Zaanse Schans. Ma di questo te ne parlerò più avanti.

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7. In città si mangia super bene, dallo street food ai localini per la pausa merenda. Mi sono innamorata centinaia di volte.

Abbiamo provato diverse soluzioni durante i quattro giorni trascorsi ad Amsterdam, dallo street food al ristorante italiano – si, eravamo leggermente disperati quella sera, poi ti racconterò.
Devo dire che mai come ad Amsterdam mi sono innamorata così tante volte in un solo giorno di un ambiente, di un menù, di un piatto.
Ovunque abbiamo mangiato, abbiamo mangiato bene.
Qualsiasi cosa abbiamo provato ha soddisfatto i nostri gusti, dal panino alla cioccolata calda, dal piatto di pasta ai pancake dolci.
Non vedo l’ora di parlartene in un post tutto dedicato al cibo.
Inoltre si possono trovare locali carinissimi ovunque, in giro per la città: nel chiostro di una chiesa o in quello di un museo.
E non sono le solite caffetterie prive di carattere o di dettagli particolari. Ognuna ha il suo, anche quella più piccola.

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8. Le luci della città, nei quartieri residenziali, quando cala la sera, sono un colpo al cuore.

Sono bellissime.
Le luci dei lampioni sono calde, illuminano le strade silenziose di una sfumatura arancio.
I marciapiedi sono un tappeto di foglie autunnali che cadono dagli alberi. Anche questi ultimi vengono colpiti dalla luce dei lampioni e le foglie, già colorate di rosso e marrone assumono contrasti ancora più forti.
E’ un piacere passeggiare di sera per Amsterdam.

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9. Le casine storte e strette del centro e le ville bellissime delle zone defilate, dove la gente vive dietro a finestre immense senza tende.

Sostanzialmente sono un’impicciona, ma quando osservo la finestra o la porta di una casa mi chiedo sempre come possa essere la vita della persona che vive al suo interno. Durante le feste natalizie, quando la sera passo in macchina nel mio quartiere, mi piace fermarmi ad osservare le luci accese nelle case e magari gli alberi di natale già pronti, con le lucine ad intermittenza che si riflettono sulle finestre.
Mi piace immaginarmi l’arredamento, il calore, le sfumature.
Intravedere un pezzo di una libreria stracolma di libri o i poster appesi nella stanza di un bambino.
Ad Amsterdam tutto questo è amplificato: nelle zone fuori dal centro ci sono delle bellissime ville con dei grandi finestroni e la gente sembra essere felice di vivere senza nascondersi dietro ad una tenda, anche ai piani bassi. Si può così camminare lungo i viali di cui ti ho parlato sopra, osservando le persone che cucinano o magari solo un piccolo angolo di salone illuminato da una abatjour.
Mi fa sentire protetta.

In centro invece ci sono le casine tipiche di Amsterdam, quelle lunghe e strette e parecchio storte, che conoscerai già.
Questa è una curiosità su Amsterdam che mi ha affascinato tantissimo.
Alcune pendono davvero tanto e mi chiedo come facciano a rimanere su.
Sembrano casine di marzapane, con decorazioni di zucchero sui bordi.
Le ho adorate.

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10. Fare un viaggio ad Amsterdam o più in generale in Olanda costa TANTISSIMO, ma avrò sempre da parte dei soldi per i tulipani ed il formaggio.

Sapevamo che Amsterdam fosse una delle città più costose d’Europa e siamo partiti preparati.
Anche se ci siamo comunque stupiti giorno dopo giorno dei prezzi pazzi per qualsiasi cosa, anche l’aria che si respira.
Dai musei agli alberghi, dai ristoranti ai food truck, dai negozi vintage ai negozi di souvenir.
In ogni caso, sebbene io sia una patita di calamite e ovunque vada debba riportarne almeno una a casa, questa volta sapevo che il mio souvenir sarebbe stato ben diverso. Le calamite non costavano poi così tanto ma io ho puntato su due delle cose che adoro di più al mondo: i tulipani ed il formaggio – entrambi simboli dell’Olanda.
Ho comprato dei bellissimi bulbi di tulipano blu che pianterò nei prossimi giorni sul terrazzo di fronte alla camera da letto, sperando di vederli sbocciare in primavera. E poi abbiamo deciso di rifornirci di formaggio, dopo averlo attentamente selezionato attraverso degli assaggi gratuiti : una piccola forma di formaggio di capra al miele ed una di formaggio di mucca al cocco che è buono da matti.
I negozi di formaggio sono sparsi ovunque per la città, mentre per i bulbi consiglio di acquistarli al mercato galleggiante sulle rive del Singel.


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Ti ha fatto piacere leggere queste curiosità su Amsterdam ed i suoi abitanti? 
Ti è venuta voglia di scoprirla meglio?
Nel prossimo articolo tutto quello che c’è da vedere e da fare in 4 giorni, con consigli utili su come risparmiare denaro e tempo. 

Scritto da:

inworldshoes

Lucrezia, 27 anni.
Appassionata di viaggi e fotografia. Sempre alla ricerca di un modo per partire alla scoperta del mondo... e raccontarlo.