spogliarsi del superfluo per vivere meglio
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Questo non vuole essere un articolo dedicato ad un viaggio in particolare.
Questo vuole essere solamente un articolo fatto di parole ragionate con il cuore.
Spogliarsi del superfluo per vivere meglio l’essenziale, soprattutto in viaggio. 


Ormai sono quasi due anni che scrivo su questo blog, questo piccolo spazio invisibile nel mare magnum del web e dei blog di viaggio.
Mi ha regalato piccole e grandi soddisfazioni personali di cui vado molto fiera.
Se c’è una cosa che non farò mai però sarà assoggettare il mio modo di viaggiare alla resa del blog.

Perché dico questo?
Perché ultimamente, entrando sempre più nelle dinamiche interne della gestione di un blog e dei vari “impicci” che gravitano intorno a questo mondo mi sono resa conto di quanto sia tutto incentrato sull’arrivare da qualche parte, sfondare.
Che poi cosa mai vorrà dire sfondare nel mondo dei blogger, in un mondo dove tutto quello che doveva essere detto e scritto in fondo è stato già detto e scritto? Non sarebbe meglio concentrarsi esclusivamente sulle sensazioni e lasciare le spasmodiche informazioni/foto in posa/blablabla come contorno?

Vedo colleghi impazzire dietro ai numeri, alle visualizzazioni, agli articoli migliori per attirare più click e non nego che questa spirale di perdizione mi abbia attratto verso di se più di una volta.
Anche io mi sono ritrovata a fare i conti e a farmi “rovinare la giornata” dalle visualizzazioni che non crescono, da chi bara per avere più like e quindi più lavoro, da chi si spacca in due fra commenti che suonano falsissimi solo per averne qualcuno in cambio e via dicendo.
In tutto questo è successo qualcosa, qualcosa che si chiama “mettere il cervello sempre prima del cuore e non riuscire nemmeno più a trovare le parole“.

Ultimamente io non avevo più niente da dire.
Tutto quello che potevo dire sarebbe suonato falso anche alle mie stesse orecchie.
Perché scrivere un articolo se non lo senti?
Perché inserire una didascalia ad una foto in cui provi a dire qualcosa ma alla fine non dici nulla?
Per non lasciare vuoto il tuo spazio troppo a lungo?
Per non farti sorpassare da chi fa il tuo stesso lavoro?
Per dimostrare che sei sempre sul pezzo?

Arriva un momento in cui bisogna imparare a raccontare i propri viaggi col cuore prima che con il cervello o il portafogli.
Arriva un momento in cui bisogna spogliarsi del superfluo per vivere meglio l’essenziale.
Anche e soprattutto in viaggio. Anche e soprattutto quando questo viaggio lo si racconta.

spogliarsi del superfluo per vivere meglio

Seguo decine di blogger e leggo moltissimi blog, per piacere e per lavoro.
Ma chi è che davvero mi ha colpito e che da anni continua ad essere per me quella fonte di ispirazione che mi fa pensare: “cavolo quanto è bello il mondo, è ancora più bello quando lo leggo qui.” ?
Solamente una persona ci è riuscita ed è forse la blogger meno presente nel mondo del blogging che ci sia.
Non si fa mai vedere in foto, tiene la sua vita tendenzialmente privata e non si perde dietro a gruppi/commenti/like e cose del genere.
Racconta ogni suo viaggio con il cuore, in maniera totalmente genuina ed ogni singolo articolo è un articolo riuscito.
E non sto parlando dal punto di vista delle visualizzazioni anche se, fidatevi, ne ha una valanga.
Ma dal punto di vista dei sentimenti che smuove nel cuore di chi ama viaggiare.
Ogni volta che arrivo all’ultima lettera mi ripeto che in quel posto ci devo proprio andare prima o poi e magari lo rileggo più di una volta.

In un mondo fatto di cose sbrigative, dove ci soffermiamo molto poco a leggere e dare importanza a parole che non siano le nostre, io mi soffermo a leggere più di una volta i suoi articoli.
Direi che ha fatto centro, almeno con me.

E sono certa, ma davvero al mille per cento, che mentre è in viaggio non si preoccupa di quello che dovrà raccontare sul blog ma semplicemente di viverlo, quel viaggio. Viverlo fino all’ultimo, respirandone il profumo e toccando con mano i sogni che prendono forma nella testa dei viaggiatori ancor prima di partire.

Spogliarsi del superfluo per vivere meglio l’essenziale e poi, solo quando si è vissuto davvero, raccontarlo.
Ed ecco che risulterà vero, puro, colpirà dritto al cuore di chi legge.

Le vostre parole saranno una macchina del tempo e trasporteranno avanti e indietro chi, riga dopo riga, si perde nel vostro mondo.


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Può sembrare un articolo un po’ sconclusionato, tante parole per arrivare a dire cosa?
Beh, semplicemente per dire che dopo aver compreso tutto ciò il mio modo di vivere i prossimi viaggi muterà per permettermi di raccontare il tutto come se stessi parlando con un gruppo di amici, seduti intorno ad una tavola su un terrazzo in una sera d’estate, birra alla mano e tante risate.
Sentirsi bene, lasciare che le parole scorrano come un fiume.
Nessun blocco emotivo portato dallo stress del dover arrivare ad essere considerati qualcuno,essere notati ed essere ricordati per qualcosa che non siamo davvero.
Concentrarsi sulle cose importanti, lavorare su quel che conta davvero.
Lasciare a casa tutto quello che non serve, se mi distoglie dall’essere totalmente presente nel momento che vivo.

Fidatevi di me, se deve funzionare funzionerà comunque.
Se deve funzionare, funzionerà ancor meglio se sarete voi stessi.
E ne sarete più felici, vi sentirete più soddisfatti del vostro lavoro.
Ed avrete portato a casa emozioni autentiche e non solo facciate buone per una gallery su instagram.

Se poi non dovessi diventare il travel blogger più famoso d’Italia che importa?
Guardate me, guardate la mia blogger preferita.
Se io avessi anche solo una persona che mi legge con tanta passione e alla quale riesco a dare così tanta autentica ispirazione sarei la persona più felice del mondo, perché amo quello che faccio.
Lo amo per me stessa e amo di conseguenza poter coinvolgere emotivamente anche gli altri.
Trasmettergli quello che sento quando penso: “cavolo, non c’è niente che potrebbe rendermi più felice di questo!“.

spogliarsi del superfluo per vivere meglio

Scritto da:

inworldshoes

Lucrezia, 27 anni.
Appassionata di viaggi e fotografia. Sempre alla ricerca di un modo per partire alla scoperta del mondo... e raccontarlo.